domenica 4 marzo 2012

Le origini del Cammino di Santiago

Da quando, all'inizio del nono secolo, si è diffusa la notizia della scoperta della tomba di San Giacomo il maggiore in Galizia, una remota regione del Nord-Ovest della Spagna, non si è mai interrotta la peregrinazione ad essa. Ma facciamo un salto indietro nel tempo e ricostruiamo la storia, la tradizione e la leggenda di Santiago de Compostela.



Si narra che l'apostolo Giacomo il maggiore, compiuta la vita terrena di Gesù, si dedicasse all'evangelizzazione della penisola iberica, arrivando dall'Andalusia fino alla remota, celtica Galizia. Ritornato in Palestina muore martire (primo tra gli apostoli), decapitato nel 42dc o 44dc da Erode Agrippa. I suoi discepoli, Teodoro e Anastasio, ne rubano il corpo, lo trasportano su una barca (la leggenda dice guidata da un angelo) nuovamente in Galizia, fino ad Iria Flavia, il porto romano più importante della zona, per poi seppellirlo nel vicino bosco "Liberum Donum", presso il quale erigono un altare. Passano i secoli, durante i quali, anche a causa di persecuzioni e proibizioni di visitare il luogo, la tomba viene dimenticata e se ne perdono le tracce.

Intanto, all'inizio dell'ottavo secolo, gli arabi musulmani invadono la penisola iberica, conquistandola quasi tutta nel nome di Allah e minacciando il resto d'Europa: all'epoca sembrano inarrestabili. La loro forza è l'unità; gli sparuti regni cristiani nel nord della Spagna invece, non ancora invasi (perché protetti dalla natura ostile nei territori), pensano più a guerreggiare tra loro che a fronteggiare organizzati il comune nemico.
In questa realtà geopolitica confusa, intorno all'anno 813, nella remota e dimenticata Galizia, l'eremita e pastore Pelajo incomincia a vedere ogni notte, sul monte Libradón, delle misteriosi luci sul tumulo di un campo (da questo sembra derivi il nome Compostela, campus stellae).
Gli appare quindi in sogno l'apostolo Giacomo che lo invita a scavare lì per riportare alla luce il suo sepolcro. Pelayo informa Teodomiro, vescovo di Ira Flavia, che dà ordini di scavare sul monte; durante i lavori viene alla luce un'arca di marmo nella quale si trovano i resti di un uomo decapitato. Si grida al miracolo e si annuncia la scoperta della tomba di San Giacomo.

Alfonso II El Casto, re delle Asturie e di Galizia, informa dalla scoperta Papa Leone III, Carlo Magno e altri importanti personaggi dell'epoca, e fa erigere una prima Chiesa sopra il sepolcro, intorno alla quale si sviluppa un piccolo borgo. Sono gli albori di Santiago (San Giacomo in spagnolo) de Compostela, la terza città santa della cristianità, dopo Gerusalemme e Roma; e inizia il pellegrinaggio che da tutta l’Europa cristiana porta nei secoli sempre più numerose folle alla tomba dell’apostolo.